Al Piemonte seminario su “Principio di legalità e percezione della corruzione: quando l’illecito diventa la normalità” in occasione della giornata della trasparenza e dell’anticorruzione
Ultimo aggiornamento: 04 Ottobre 2021
Al Piemonte seminario su “Principio di legalità e percezione della corruzione: quando l’illecito diventa la normalità” in occasione della giornata della trasparenza e dell’anticorruzione
17 Dicembre 2024
AL PIEMONTE SEMINARIO SU “PRINCIPIO DI LEGALITA’ E PERCEZIONE DELLA CORRUZIONE: QUANDO L’ILLECITO DIVENTA LA NORMALITA’” IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELLA TRASPARENZA E DELL’ANTICORRUZIONE
Si è tenuto ieri (lunedì 16 dicembre) presso l’Aula Formazione della Direzione Sanitaria dell’IRCCS Centro Neurolesi Bonino Pulejo di Messina sita al P.O. Piemonte il seminario su “Principio di legalità e percezione della corruzione: quando l’illecito diventa la normalità”. Nell’ambito dell’incontro, tenutosi in occasione della Giornata della Trasparenza e dell’Anticorruzione, è stato analizzato come l’illecito diventi in alcuni casi una sorta di prassi accettata ed è stato finalizzato a promuovere trasparenza e responsabilità tra i lavoratori del settore. I lavori sono stati aperti dai saluti iniziali della Direzione Strategica dell’IRCCS composta da: il Direttore Generale dott. Maurizio Lanza, il Direttore Scientifico prof. Angelo Quartarone, il Direttore Sanitario dott. Marcello Nucifora ed il Direttore Amministrativo dott.ssa avv. Maria Felicita Crupi, organizzatrice del seminario. Intervenuto anche il Dott. Giangaetano D’Aleo, responsabile corruzione e trasparenza dell’Istituto. Relatore dell’importante giornata di formazione dedicata ai dipendenti dell’Istituto è stato il dott. Fabio D’Anna, Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Caltanissetta. L’introduzione ai lavori è stata a cura del Direttore Amministrativo. Come ha sottolineato la dott.ssa Crupi, «la violazione del segreto d’ufficio, con la consegna di fotocopie di documenti all’esterno, la sottrazione di beni, farmaci o dispositivi, anche di modico valore, l’accettazione di regalia oltre la soglia consentita, ed in corrispondenza di trattamenti di favore, l’uso improprio di auto aziendali, sono solo alcuni dei casi di illecito che non vengono spesso percepiti come tali, forti anche in alcuni casi del modico valore delle cose sottratte». Come è stato spiegato dal Direttore Amministrativo, esiste una sorta di “termometro”, l’indice di percezione della corruzione (noto anche con l'acronimo CPI, dall'inglese Corruption Perception Index), che è un indicatore statistico pubblicato da Transparency International, a partire dal 1995, con cadenza annuale. L'indice viene utilizzato per creare una graduatoria dei Paesi del mondo ordinata sulla base "dei loro livelli di corruzione percepita, come determinati da valutazioni di esperti e da sondaggi d'opinione". L'organizzazione definisce la corruzione come "l'abuso di pubblici uffici per il guadagno privato". Lo fa, basandosi sull’opinione di esperti e assegnando una valutazione che va da 0, per i Paesi ritenuti molto corrotti, a 100, per quelli “puliti”: il punteggio dell’Italia nel 2023 è 56, lo stesso dello scorso anno e del 2021, ben tre punti in più rispetto al 2020. Dal 2012 sono stati guadagnati 14 punti. La media dei paesi dell’Europa occidentale è di 65 punti (peggiorata di un punto rispetto ai 66 dello scorso anno). In questa classifica, l’Italia si colloca al 42esimo posto. «Sul tema dell’illecito – ha evidenziato il Direttore Amministrativo Crupi - siamo chiamati tutti a vigilare ed a denunciare anche in forma anonima». La condotta illecita è stata infatti oggetto di particolare attenzione da parte del legislatore che ha introdotto nel nostro ordinamento all’art. 54 bis1, D.Lgs. 165/2001, inserito dall’art. 1, comma 51 della legge 190/2012 (c.d. legge anticorruzione), così come modificato dalla Legge 30 novembre 2017, n. 179, una particolare misura finalizzata a favorire l’emersione delle fattispecie di illecito all’interno delle Pubbliche Amministrazioni, la cosiddetta “whistleblowing” (letteralmente “denuncia”). Una misura che stenta a decollare, forse per le criticità nell’efficienza del sistema di protezione dell’anonimato del denunciante. «La ratio della norma – ha evidenziato la dott.ssa Crupi - è quella di evitare che il dipendente ometta di effettuare segnalazioni di illecito per il timore di subire conseguenze pregiudizievoli. In tale ottica, la segnalazione è un atto di manifestazione di senso civico, attraverso cui il “whistleblower” contribuisce all’emersione e alla prevenzione di rischi e situazioni pregiudizievoli per l’amministrazione di appartenenza e, di riflesso, per l’interesse pubblico collettivo. A tal fine, la norma garantisce la tutela del segnalante attraverso tre principi generali: la tutela dell’anonimato; la sottrazione al diritto di accesso della segnalazione; il divieto di discriminazione nei confronti del segnalante. Possono essere oggetto della segnalazione non solo fatti tali da configurare fattispecie di reato, ma ogni situazione in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, viene in evidenza un malfunzionamento dell’amministrazione». Quindi è intervenuto il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Caltanissetta Fabio D’Anna. Il Dott. D’anna, messinese, classe 1963, ha iniziato la sua carriera a Palmi, in Calabria, e ha lavorato a Messina per 17 anni, prima di ottenere l’incarico come capo della Procura a Caltanissetta. È stato poi a Ragusa per ritornare, nell’ottobre 2023, a Caltanissetta come Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello. D’Anna ha affrontato il tema della percezione dell’illecito, tema molto interessante, perché affonda le sue radici nella pratica quotidiana andando ad analizzare alcuni comportamenti degli operatori sanitari ed amministrativi di cui, spesso, non si percepisce la gravità tale da sfociare nell’illecito, e quindi in una fattispecie di reato, sulla base del “si è sempre fatto così”. D’Anna ha sottolineato in particolare come i maggiori rischi si nascondano dietro le procedure in urgenza e ha lodato anche il lavoro dei giornalisti d’inchiesta che portano alla luce eventuali illeciti.
Il Direttore Amministrativo
Dott.ssa avv. Maria Felicita Crupi